Questa mattina abbiamo presentato “Famiglie al futuro”, il secondo Piano regionale per le famiglie che stanzia circa 70 milioni di euro per le famiglie di Puglia. Per noi le politiche del welfare sono le principali politiche di crescita del territorio. Chi pensa che le politiche sociali siano tendenzialmente uno spreco di risorse pubbliche, chi le mette nel bilancio dalla parte del rosso, dalla parte delle voci in perdita compie un errore, un grave errore.
Un territorio che movimenta risorse per ramificare, per esempio, la rete degli asili nido e delle sezioni primavera è un territorio che sta liberando spazio per nuove occupazioni sia direttamente (attraverso chi poi dovrà operare concretamente in quelle strutture) sia indirettamente perché libera, da un sovraccarico di lavoro, il potenziale occupazionale soprattutto femminile. Quindi il welfare è il protagonista fondamentale dello sviluppo e della crescita economica. L’Italia è appesa al palo da molti anni perché il governo nazionale, indipendentemente da molti errori di dettaglio compiuti nelle politiche economiche e sociali, ha immaginato che il welfare non andasse riqualificato, ma andasse sottoposto ad un razionamento di risorse finanziarie in quanto settore di per sé improduttivo. Questo è un errore tragico. Il welfare è la cosa più produttiva che si possa immaginare, il benessere delle donne e degli uomini significa, all’interno delle politiche di welfare, introdurre la discontinuità rispetto al vecchio welfare con tutti i suoi pregi ma di tipo meramente assistenzialistico, talvolta neo caritatevole.
L’idea di welfare sulla quale sta lavorando da anni il governo pugliese è centrata invece sulla auto valorizzazione della risorsa umana. La fragilità sociale non può significare che le persone che sono in una condizione di fragilità sono guardate come un problema e come il luogo cui applicare le politiche assistenzialistiche. Le persone, nel momento in cui acquisiscono gli strumenti per darsi valore, sono risorse. Il nostro compito è dare strumenti per darsi valore.
Nel 2005 tutti i dati valutavano l’infrastrutturazione sociale pugliese al punto più basso di tutta Italia. Le sperimentazioni contenute in questo secondo Piano regionale per le famiglie ci mettono finalmente in sintonia con le migliori buone pratiche che ci sono in Italia. Non si trattava per noi solamente di risalire la china, ma si trattava di introdurre elementi permanenti di conoscenza e di innovazione. Il welfare è un grande terreno di innovazione.