Lo sciopero di domani, lunedì 12 dicembre, promosso unitariamente da Cgil-Cisl-Uil per esigere una manovra diversa dal governo Monti, è un atto di responsabilità nei confronti del futuro del nostro Paese.
Reperire risorse per uscire la crisi e salvare l’Italia è necessario ma senza pesare su chi ha già pagato ampiamente e quotidianamente, sia la crisi sia un quindicennio di politiche berlusconiane.
Hanno ragione le organizzazioni sindacali: il carico va spostato dai ceti più deboli e mediobassi a quelli che non hanno mai pagato.
Correggere l’impianto della manovra, togliendo tutte quelle misure che rendono iniquo il provvedimento e che devastano il sistema di welfare.
Questo deve fare il Parlamento e il governo Monti: non restino indifferenti sin dall’incontro di stasera al disagio profondo che viene da quegli italiani che in tutti questi anni hanno salvato l’Italia.