Con il decreto “Spending review” e prima ancora con il decreto “Salva Italia” il governo ha colpito alla cieca, ha tagliato servizi pubblici, ha colpito le lavoratrici e i lavoratori del pubblico impiego, della scuola, dell’università e della ricerca. Altro che lotta agli sprechi.
Un passo dopo l’altro e si è indebolita sempre di più la rete di protezione sociale considerata un costo da tagliare e si è cancellato il valore del lavoro pubblico: quello che consente agli ospedali di curare, alle scuole di educare, alle persone più deboli di essere assistite, agli uffici pubblici di esercitare la loro funzione e tutto cio’ con l’apporto fondamentale di quei lavoratori precari, cancellati dalle scelte del governo.
Per questo sosteniamo le ragioni dei lavoratori e delle lavoratrici che oggi sono scesi in piazza.
Per noi lo Stato sociale è una condizione per lo sviluppo, il valore del lavoro la condizione per la qualità del servizio pubblico, la lotta agli sprechi, alla corruzione, al malaffare la scelta necessaria per ricostruire la coesione sociale.