Di Guglielmo Minervini
Carissimi,
domenica alle primarie si decide che idea di politica il centrosinistra vuole candidare al governo della Puglia.
Voterò Vendola. Lo farò con mitezza e convinzione. Senza livore. Senza aggressività.
Lo farò perché questa esperienza di governo ha dimostrato che non è vero che siamo quello che siamo e basta, solo dei meridionali. Non è vero: si può cambiare. Il sud può cambiare, noi possiamo pensarci migliori, e, quando ci riusciamo, possiamo fare cose importanti, dire cose importanti, sprigionare energie impensabili, fino ad avvertire finalmente l’orgoglio delle conquiste comuni.
Lo farò perché ho capito che questa esperienza politica è un fatto raro, che è accaduto qui in Puglia e non altrove. E forse potrebbe non accadere più, perché ci vuole niente a distruggere quello che a un’intera generazione abbiamo offerto di costruire.
Lo farò perché voglio dare il mio contributo a salvare il PD da se stesso, dalla regressione verso un realismo politico freddo e aritmetico, dall’intolleranza verso il pluralismo e le differenze, dall’insofferenza verso la democrazia partecipata, dalla manipolazione dell’autentico spirito delle primarie, dal divorzio fatale tra gruppi dirigenti e il sentire comune delle persone.
Lo farò perché ho ancora negli occhi gli sguardi delle migliaia e miglia di persone, giovani innanzitutto, che hanno sentito le nostre parole e vi hanno creduto. Perché solo il valore delle nostre parole ci rende persone credibili. Forse conta poco, forse è tutto.
E, comunque, ciascuno resti se stesso e lunedì avremo, comunque, il nostro comune candidato.
A presto
Guglielmo Minervini